FARE PER FARE DEL BENE: IL SOCIALTEAMBUILDING®

Partendo dal concetto di Team Building, che rappresenta un insieme di attività progettate per costruire o potenziare le dinamiche di gruppo, facendo in modo che da semplici colleghi o vicini di scrivania si diventi a tutti gli effetti parte di una realtà che abbia gli stessi obiettivi ed intenti, cerchiamo di ampliare la panoramica chiedendoci se, come tale, sia soltanto fine a se stesso oppure possa rappresentare un mezzo per qualcosa di più grande.

A questa domanda risponde la Made in Team, che nel corso degli anni si è specializzata nella progettazione ed erogazione di Team Building con finalità sociali, da qui social, ed umanitarie. L’idea nasce dal voler superare il concetto di Team Building tout court, di uscire dall’ottica della semplice simulazione di un progetto e che per questo ciò che viene realizzato dai partecipanti non venga poi effettivamente installato ed utilizzato. Per tutte queste motivazioni la Made in Team, da sempre attenta alle tematiche sociali ed all’ambiente, ha deciso di unire due mondi apparentemente non convergenti.

Il SociaTeamBuilding® è un format esperienziale dalla forte valenza emozionale, in cui l’obiettivo del Team Building si arricchisce di uno scopo benefico. La progettazione e la costruzione, partendo dal legno grezzo, di oggetti che avranno utilità sociale e che realmente verranno installati ed utilizzati dai bambini darà quel plusvalore al progetto, l’incentivo ed il rinforzo positivo ai partecipanti che si metteranno alla prova uscendo dalla loro comfort-zone.

La Made in Team ha appena effettuato una spedizione nella povera regione di Errachidia, nel Marocco orientale,  finalizzata proprio alla consegna dei giochi realizzati da: Acea, Findomestic, STMicroelectronics,

In paesi come l’Italia, nei quali c’è un buon livello di scolarizzazione, la figura del bambino riconosciuto come tale, con i suoi bisogni, il suo modo di pensare, il diritto al gioco, all’istruzione, sono concetti consolidati e spesso dati per scontati, questo non avviene però nelle aree più povere del mondo dove spesso viene ancora considerato come un adulto in miniatura, ed è proprio lì che una semplice altalena in legno, o un biliardino colorato possono fare davvero la differenza. L’installazione di questi giochi nei pressi di una scuola la trasforma da luogo quasi ignoto a polo di attrazione, dando così la possibilità al maestro di avvicinarsi ai piccoli e mostrargli quante cose belle ed importanti si possano fare dentro quell’edificio chiamato scuola.

Il gioco è il lavoro del bambino

Maria Montessori

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